Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. Ut elit tellus, luctus nec ullamcorper mattis, pulvinar dapibus leo.

Chi sono

Nata a Savona nel 1966

Dopo avere conseguito il diploma Artistico, Adriana Olivari si dedica ad un percorso di formazione personale che esula totalmente dal mondo dell’arte: intraprende una brillante carriera da personal trainer, insegnante di Thai Yoga, terapista di Shiatsu e, contemporaneamente, approfondisce la conoscenza di sé tramite corsi di ricerca personale a livello nazionale. 

Nel 2006 un incidente cambierà gli obiettivi di vita della Olivari. Ripresasi completamente dal trauma, decide di trasporre il suo dolore, il suo scompiglio e la sua rinascita su  enormi tele che, a mani nude, senza l’ausilio di spatole e pennelli, diventeranno lo sbocco delle sue emozioni più recondite. La tela come oggetto di uno sfogo interiore. Le sue opere sono  esplosioni di colore e materia, di collera e furore, di esuberanza e vitalità.  Questa amalgama di corporeità e sostanza porta la Olivari a volersi spingere oltre: nel 2010, dopo avere realizzato diverse mostre personali e collettive,  fa confluire la sua bramosia d’espressione nella ceramica. Una nuova avventura che porterà l’artista savonese a concretizzare altre esposizioni e a raccogliere diversi consensi.

Adriana Olivari vive e lavora a Savona

Mani nella Terra

Mani nella Pittura

Dicono di me

ADRIANA OLIVARI COME PESCI FUOR D’ACQUA – A cura di Simonetta Pavanello

In occasione della quindicesima edizione di Paratissima, la sezione Bootique – fashion&design, inaugura gli spazi nel nuovo scenario dell’ex Accademia Artiglieria. Una invasione di pesci fuor d’acqua rompe gli argini e fa sentire la voce di chi per antonomasia, voce non ha. Adriana Olivari presenta la nuova collezione di ceramiche dedicata al mare, alle onde e alle sue creature. L’ambiente in cui viviamo ci fa sentire radicati alle tradizioni, alla nostra terra, al contatto con tutto ciò che ci ruota intorno e diventa il nostro habitat, è la zona confort dalla quale non vogliamo prendere le distanze. Adriana Olivari le distanze invece le ha prese da tempo. Nella sua terra, quella che manipola, quella che le consente di realizzare i suoi oggetti d’arte, il pesce fuor d’acqua non è certo lei ma la sua nuova creazione. Ispirata dalla costiera ligure, dove vive e lavora, l’artista mette in produzione una nuova serie di terrecotte dal sapore salmastro, color del mare in tempesta quando ribalta tutto e poi riporta
tutto a riva. Adriana Olivari affronta una nuova sfida con sé stessa e con la voglia di andare oltre, al di là delle convenzioni di una società che ci vuole omologati pur di non sembrare fuori luogo. Nella simbologia orientale, la carpa ha un significato molto potente, così come l’acqua, l’elemento naturale in cui vive, ci indicano lo scorrere della vita e la capacità di seguire il fluire delle nostre emozioni, anche nelle difficoltà. I pesci tecnicamente nascono da un sapiente lavoro al tornio, sono originariamente dei vasi che man mano prendono forma e sembianza, fino a trasformarsi nel “Cyprinus Carpio” con la bocca spalancata. L’artista procede con una prima cottura a biscotto alla quale ne segue un seconda con ramina e smalto rosso o maiolica. A completare, una patina in cristallina lucida rende il pesce luccicante come fosse ancora bagnato dalle onde del mare. Appoggiate sulla bocca le sue carpe custodiscono i segreti, sostenute sulla pancia si offrono allo sguardo di chi non giudica ma accoglie. Tantissimi pesci di dimensioni diverse, con gli occhi grandi spalancati come oblò, bocche aperte di stupore e risate non trattenute; sono le parole convertite da Adriana Olivari che
sopravvengono dal cuore e si trasformano in opere d’arte.

TERRA-ACQUA-FUOCO. Alchimie elementari in Adriana Olivari a cura di Simonetta Pavanello

L’opera di Adriana Olivari si riconosce.
Le sue stilettate non sono affondi di fioretto, ma abili contraccolpi che imprimono il segno e lo sostanziano. Le sue mani e le sue impronte sono le tracce lasciate nella terra cruda, conficcate e impastate nella materia che plasma gli oggetti e li crea. L’artista, da anni segue un percorso armonico in dialogo con se stessa e l’universo, nelle sue opere è tangibile l’intima ricerca che porta alla trasformazione della conoscenza in pratica.
Savonese di nascita si diploma al liceo artistico ma poi sceglie una carriera dinamica nell’ambito delle discipline sportive. Il suo ritorno all’arte è in forma catartica, rinasce e crea la bellezza e la poesia di chi nella sofferenza, ha avuto il coraggio e la forza di essere viva. Adriana Olivari inizia con una serie di terre cotte che diventano presto un simbolo: le sfere colorate portatrici di luce, sono lampade innovative, tra le prime sculture a essere riconosciute come identità artistica di una donna che ha deciso il suo cammino. Le “palle” che portano incisi messaggi di amore sono un marchio e un must riconosciuto di grande successo, la lavorazione semplice ma di forte impatto visivo, orienta la produzione che negli anni si affina e si arricchisce di sfumature per nulla banali. Il colore usato in ceramica è il simbolo stesso della trasformazione, la cottura altera, a volte stravolge, altre spacca l’oggetto e l’idea iniziale in un continuo divenire che ben si addicono alla personalità dell’artista. La voglia di sperimentare è il marchio che contraddistingue diverse linee progettuali; le lampade Totem pensate e realizzate in più passaggi sono una sfida lanciata e vinta. La difficoltà esecutiva di assembrare più pezzi evitando di farli esplodere durante la cottura, si esprime nella terra nera lavorata a piene mani, le dita infilate fino a formare anse sinuose nelle quali si addensano ossidi e smalti blu, restituiscono una scultura di 120 centimetri di altezza, alterità creativa. La Olivari infatti si fa notare, a Milano partecipa nel 2017 a Corso Como con una serie di terraglie che meritano tutta l’approvazione ricevuta. Piatti, bicchieri e ciotole in terra nera, rossa e gialla che per la versatilità d’uso soddisfano anche i clienti più esigenti. I dettagli delle confezioni e dei sacchetti di stoffa cuciti artigianalmente, ne elevano la qualità. Fiore all’occhiello è invece la collezione presentata a Torino per Paratissima XIII nella sezione design curata da Simona Cirelli e M. Azahara Hernando. Per “Golden ratio” firma nove pezzi esposti su una tavola mistica di notevole impatto emotivo. Ogni coccio è siglato con un numero e una parola incise nella terra che rimandano agli archetipi; tre cotture diverse per esaltare ramina e cristallina lucida, smalto e oro zecchino si alternano impreziositi da una pioggia dorata di piccole particelle disseminate sul desco. Raffinatezza e eleganza sono il focus di questo nuovo percorso, la ricerca si spinge oltre la conoscenza dei materiali, esaltando le capacità tecniche della lavorazione ma anche il processo di crescita interiore dell’artista.

Venezia, Torino, Genova e Milano in particolare riconoscono la bravura che l’artista negli anni è riuscita a consolidare posizionandosi sul mercato, creando quella rete di scambi che nel 2017 in occasione del “Competition for Designer” gli vale la Menzione d’ Onore del Gruppo Romani e Cerasarda per il concorso internazionale isolano. Di ultima generazione è il timbro disegnato e creato dalla Olivari, che sarà caratterizzante di tutte le opere che usciranno dalla sua fucina. Il suo blog (https://adrianaolivari.wordpress.com) costantemente aggiornato, è un ottimo resoconto delle sfaccettature tecniche del suo lavoro e del suo pensiero, e ci restituisce l’immagine di una donna che ha fatto del suo cammino artistico il senso pieno della sua esistenza.

WhatsApp Ordina